Libri divertenti sul lavoro: i fantastici 9

Libri divertenti sul lavoro, The Office e Dilbert.

Il lavoro è una parte importante della vita di ognuno di noi, ma non sempre è facile trovare la motivazione per affrontare la routine quotidiana. Le giornate possono essere stressanti e faticose, il capo a volte impazza e tiranneggia, i colleghi spettegolano e non sempre si trova il modo di alleggerire la tensione o di appellarsi a una resilienza che è già stata messa a dura prova.

Fortunatamente esiste una vasta scelta di libri divertenti sul lavoro che possono aiutare a sdrammatizzare le situazioni più stressanti e ad allontanare da noi l’enorme catastrofe che spesso sembra incombere. Se anche la lettura non riuscisse a farci affrontare la giornata con un sorriso sulle labbra, un buon libro è sempre il miglior alleato della propria autostima.  Sia che si tratti di un tragicomico Fantozzi o di un dissacrante fumetto di Scott Adams, i libri divertenti sul lavoro ci permettono di prendere una pausa dallo stress quotidiano e di riconsiderare da una certa distanza le situazioni che viviamo ogni giorno.

Libri divertenti sul lavoro: 6 titoli interessanti

Molti autori hanno saputo cogliere l’ironia e la comicità del mondo del lavoro, creando storie che ci fanno riflettere e ridere allo stesso tempo. Dai racconti di situazioni paradossali alle parodie di manager autoritari, ci sono libri per ogni gusto e per ogni tipo di lavoro. Scegliendo titoli diversi tra loro, ecco 6 esempi interessanti di libri divertenti sul lavoro (ne seguiranno altri, nel prossimo paragrafo)

  • Un maledetto lavoro di Manuel Righele (sebbene il mio libro rientri tra i libri fantasy per adulti ha questa peculiarità di ambientare a Quelpa, nel Sincroverso, un’avventura dal tono satirico che prende di mira i tratti distintivi del lavoro in Italia), StreetLib 2022 (Amazon)
  • Fantozzi di Paolo Villaggio, Rizzoli, 2017 – Un classico che non ha bisogno di presentazioni viste anche le fortunate trasposizioni cinematografiche.
  • Il mondo deve sapere di Michela Murgia, Einaudi 2020 (Amazon) – L’esordio narrativo in cui Michela Murgia racconta in modo ironico ed amaro la sua esperienza in un call center.
  • Capi, colleghi, carriere di Marco Morelli, Gribaudo 2020 (Amazon) – Senza cadere nei soliti cliché, Marco Morelli dipinge con tratti netti e tipologici le figure che si possono incontrare nel mondo del lavoro; dispensa suggerimenti e qualche buon consiglio sia per le nuove leve che per quanti, nonostante l’età non più giovane, ancora si chiedono quali assurde dinamiche aziendali sono costretti a subire. Naturalmente lo fa con ironia.
  • Il principio di Dilbert – Manuale di autodifesa da manager, consulenti, budget, riunioni e altri flagelli aziendali di Scott Adams, Garzanti 1997 (Amazon) – Un singolare e spassosissimo fumento, pieno d’acume che approfondiremo nel seguito di questo articolo.
  • The Office: The Untold Story of the Greatest Sitcom of the 2000s di Andy Green, Dutton 2020 (Amazon). Il prossimo paragrafo parla di questo beyond the scenes.

The Office: The Untold Story of the Greatest Sitcom of the 2000s di Andy Green, Dutton 2020 di Andy Green

A guardar bene, The Office, di Andy Greene è un’analisi approfondita dell’omonima serie televisiva con Steve Carrell, John Krasinski, Nancy Walls e Jenna Fischer. La serie, scritta da quell’iconoclasta di Ricky Gervais con l’aiuto di Stephen Merchant, è andata in onda dal 2005 al 2013, è arrivata alla nona stagione e, dal 2021, è interamente disponibile su Netflix.  Ha avuto un enorme successo sia negli Stati Uniti che in Italia e si è aggiudicata diversi premi (Peabody Awards nel 2006, un Golden Globe a Steve Carell, cinque Primetime Emmy Awards, solo pe citarne alcuni).

Libri divertenti sul lavoro: Andy Greene, The Office: The Untold Story of the Greatest Sitcom of the 2000s: An Oral History, pp. 464, Dutton 2020

Il libro di Andy Greene racconta il dietro le quinte e la storia nella storia fin dalle origini alla BBC. Greene si sofferma sui personaggi e sulle situazioni più divertenti e fornisce un’analisi approfondita del motivo per cui lo show è stato così popolare. Corredato con ricerche approfondite e interviste esclusive, il libro è esilarante, commovente, rivelatore e offre ai fan e agli appassionati di cultura pop un posto in prima fila per la fenomenale sequenza di eventi che hanno lanciato The Office in una popolarità sfrenata, cambiando il volto della televisione (con una sola steadicam e niente pubblico in studio) e il modo in cui tutti noi vediamo la nostra vita in ufficio.

Il principio di Dilbert di Scott Adams

Il principio di Dilbert di Scott Adams è, invece, una raccolta di strisce umoristiche sul lavoro. Pubblicato nel 1996, continua a essere molto popolare e apprezzato da tutte le generazioni. Adams è un disegnatore di fumetti e ha creato il personaggio di Dilbert: un dipendente di un’azienda che è costantemente frustrato per le sue condizioni di lavoro.

Libri divertenti sul lavoro: Scott Adams, Il principio di Dilbert: Manuale di autodifesa da manager, consulenti, budget, riunioni e altri flagelli aziendali, pp. 321, Garzanti, 1997, EAN: 9788811738602

Il principio di Dilbert, a cui si accenna nel titolo, è una teoria secondo cui le aziende tendono a promuovere le persone meno competenti alle posizioni di maggior autorità, creando così una gerarchia di incompetenti al vertice dell’organizzazione. Questo fenomeno è spesso indicato come «la promozione dei deficienti».

Adams sostiene che questo accade perché le persone competenti vengono ritenute troppo preziose e quindi vengono trattenute in posizioni meno importanti, mentre le persone meno competenti vengono promosse in modo da non rappresentare una minaccia per coloro che sono già in posizioni di autorità. Il risultato finale è che le persone che gestiscono le aziende sono spesso le meno qualificate per farlo.

Il libro esplora questo tema attraverso una serie di vignette comiche, offrendo un’analisi ironica della vita aziendale moderna e delle sue inefficienze.

Il principio di Peter e il principio di Dilbert

Il principio di Dilbert, scritto dal creatore del fumetto Dilbert, Scott Adams, è un libro umoristico che gioca sul concetto del principio di Peter. Il libro sostiene che le persone meno competenti vengono promosse a ruoli di leadership in modo da non poter causare troppi problemi nella posizione in cui si trovano attualmente. Il libro si concentra anche sulla burocrazia aziendale, l’ufficialità e l’assurdità della vita d’ufficio.

Il principio di Peter, invece, è un concetto formulato dal ricercatore canadese Laurence J. Peter, secondo cui “in un contesto gerarchico, ogni impiegato tende a essere promosso fino al suo livello di incompetenza”. In altre parole, una persona brava in un certo lavoro viene promossa fino a quando raggiunge un livello in cui non è più in grado di gestire le sue responsabilità e diventa quindi incompetente.

I corollari del principio di Peter includono idee come “il lavoro si espande per riempire il tempo disponibile”, “i subordinati cercano di plasmare la personalità dei loro superiori” e “i buoni gestori evitano di assumere dipendenti più abili di loro stessi”. Questi corollari enfatizzano la tendenza delle organizzazioni gerarchiche a diventare inefficaci, inefficienti e a favorire la mediocrità.

Altri due bestsellers da annoverare tra i libri divertenti sul lavoro

Ci sono altri libri divertenti sul lavoro disponibili sul mercato, che coprono una vasta gamma di professioni e ambienti lavorativi. Ad esempio, ci sono libri divertenti sul lavoro in ufficio, libri divertenti sul lavoro dei medici, libri divertenti sul lavoro dei professori e così via. Questi libri sono scritti da autori che conoscono bene i loro ambienti di lavoro e sono in grado di cogliere gli aspetti più comici della vita professionale.

Prima di chiudere, quindi, vorrei vergare altri due titoli.

Un tiolo interessante è Bossypants di Tina Fey (Amazon). Fey è una famosa comica e scrittrice americana che ha lavorato come sceneggiatrice e interprete del Saturday Night Live. In questo libro, Fey racconta la sua esperienza di lavoro come sceneggiatrice e attrice, offrendo una prospettiva divertente e unica sul mondo dello spettacolo. Il libro è divertente e intelligente, ed è perfetto per coloro che cercano una risata in più durante la loro routine lavorativa.

Un altro libro che potrebbe interessare è The Joy of Work: 30 Ways to Fix Your Work Culture and Fall in Love with Your Job Again di Bruce Daisley (Amazon). Daisley è un esperto di media sociali ed è stato uno dei dirigenti di Twitter nel Regno Unito. In questo libro, Daisley offre consigli su come migliorare la nostra esperienza lavorativa e rendere il lavoro più divertente. Il libro è divertente e ispirante, e fornisce una prospettiva fresca sul mondo del lavoro.

Un libro interessante da tenere insieme ai libri divertenti sul lavoro

Nel suo libro Il lavoro nel XXI Secolo, edito da Einaudi nel 2018, il sociologo Domenico De Masi propone in modo originale l’idea che, dalla seconda metà del Novecento, sia emerso un nuovo genere di lavoratore. Per effetto dell’accesso collettivo agli strumenti di comunicazione di massa (il web e i social network), dell’aumento della scolarizzazione, della concentrazione in organizzazioni e istituzioni multinazionali, sull’onda lunga della globalizzazione, si è prodotto un nuovo tipo di società, basata sulla produzione di informazioni, simboli, valori estetici e sui servizi che servono ad alimentarli. Come si legge sul sito dell’editore, «(…) Con il concetto di «ozio creativo», sintesi di lavoro, gioco e studio, De Masi apre una via inedita per comprendere come cambierà il lavoro nel nostro futuro».

Perché, dunque, leggere libri divertenti sul lavoro?

L’umorismo può aiutare a ridurre lo stress e la tensione accumulati durante la giornata. Inoltre, leggere storie comiche sul lavoro può aiutarci a identificarci con i personaggi e a trovare nuove prospettive sulle situazioni che viviamo quotidianamente.

Oltre a ciò, i libri divertenti sul lavoro possono anche aiutarci a migliorare la nostra capacità di comunicazione e di relazione con i colleghi. Infatti, l’umorismo può aiutare a rendere più disteso l’ambiente di lavoro e a migliorare la cooperazione tra i membri del team. Il miglioramento delle competenze sociali è dell’empatia è, di per sé, un beneficio della lettura in genere, come ho già scritto nell’articolo Perché leggere i libri, per questo leggendo i testi consigliati in questo articolo si prendono due piccioni con una fava.

In sintesi, i libri divertenti sul lavoro sono un’ottima scelta per chi cerca di ridere delle situazioni quotidiane e di trovare nuovi modi di affrontare la routine lavorativa. Con la giusta dose di ironia e di saggezza, questi libri possono diventare veri e propri strumenti di crescita personale e professionale.

Quindi, se siete alla ricerca di una pausa dalla routine, non esitate a cercare tra i tanti libri divertenti sul lavoro, disponibili e a concedervi qualche ora di svago e di buonumore. Se quelli che vi ho segnalato non vi avessero incuriosito, il consiglio è quello di cercare in libreria. Per gli impazienti, Google è sempre un buon alleato. Ecco alcune parole chiave da tenere a mente durante la ricerca online: “umorismo sul lavoro”, “libri divertenti sul lavoro”, “commedia professionale”, “ridere del lavoro” e “ridere delle situazioni lavorative” sono tutte parole chiave che possono aiutare a trovare i libri giusti per voi.

Chiedi alla polvere di John Fante

Libri divertenti: John Fante, Chiedi alla polvere

Chiedi alla polvere | John Fante | Einaudi

«Chiedi alla polvere» di John Fante è un romanzo rimasto pressoché nell’oblio fino al 1980, quando Bukowski e Robert Towne lo riportarono alla ribalta.

Tutto accade in una tensione rapida, in un reticolo di emozioni e pensieri che travolgono il lettore e lo gettano nella mischia.

La scrittura è come una scalfittura sulle pareti dell’intimità, pronta a sconfessare se stessa per il solo gusto di farlo; ha il tono dell’umiltà anche quando è esuberante, quando sceglie di dare rilievo agli invisibili, ai loro drammi, amandoli violentemente, senza rigurgiti moralistici o vanità intellettuali.

Che cos’è dunque «Chiedi alla polvere»?

  • È la storia tragicomica di un aspirante scrittore (Arturo Bandini), che vive in modo scriteriato, narciso, in cerca di idee, a Los Angeles.
  • È una relazione di reciproco sadismo tra lo scrittore e una giovane cameriera messicana (Camilla Lopez).
  • È la paura del femminino nella cattolicissima colpa del desiderio, che adultera il rapporto tra sessualità ed emotività.
  • È il rapporto sentimentale con un Dio da monte dei pegni, lascito della madre.
  • È l’amore per tutti gli esseri senzienti (anche per Pedro il topo).
  • È il rapporto tra godimento del creato e la fatica del creare.
  • È il dialogo interiore di Arturo Bandini che parla di sé in terza persona, personaggio della sua vita, indocile e teneramente illuso.
  • Sono le esperienze e i sogni ad occhi aperti, che si contaminano e immancabilmente divergono.
  • È la compagnia e il confronto impietoso con le tracce biografiche dei grandi autori come Joyce o Faulkner.
  • Sono le lettere all’editore Hackmuth (quello che nella vita reale fu H. L. Menken) e l’implicito riferimento al limbo del dipendere dal giudizio altrui.
  • Sono le arance, l’unico sostentamento che gli riempie lo stomaco svuotandogli il cuore, e la scrittura che si fa ossessione e prigione.
  • È la sabbia del deserto del Mojave.
  • È la testimonianza della polvere, la polvere del retaggio, la polvere del viaggio, quello dei vecchi pensionati trasferitisi a Los Angeles per morirci, perché «pulvis es et in pulverem reverteris».

Valutazione

TRAMA

PERSONAGGI

DALOGHI

TEMA MORALE

LINGUA E STILE

FACILITÀ DI LETTURA

COINVOLGIMENTO

«A quelli che sono rimasti a casa potrete sempre mentire, tanto non amano la verità, non vogliono conoscerla, preferiscono credere che, prima o poi, anch’essi vi raggiungeranno in paradiso».

Nell’introduzione Baricco decostruisce su tre piani il racconto di Fante, l’unità del personaggio si muove su tre linee, secondo lui: l’uomo cattolico, l’innamorato, e lo scrittore e le

tre storie hanno esiti diversi. Non c’è modo più rapido di questo, per uscire dal senso del testo, ma lasciarsi sedurre dalle interpretazioni fa parte del piacere della letteratura.

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Mattatoio N.5 (o La crociata dei bambini) di Kurt Vonnegut Jr.

Umorismo libri fantasy: Kurt Vonnegut, Mattatoio N.5

Mattatoio N.5 o La crociata dei bambini | Kurt Vonnegut Jr. | Feltrinelli


Kurt Vonnegut ha una sadica inclinazione per l’assurdità e il suo lato grottesco. I suoi periodi sono costruiti per portare all’inversione del comico. La sua pazienza è arte nella semina di elementi, che riprende quando il lettore non se lo aspetta, creando smarrimento, stupore e nuove visioni.⁠

Il viaggio per il massacro di Dresda inizia così da Ilium, regno dell’optometria, che epicamente ricorda Ilio (Troia) – se l’accento cadesse sulla seconda “i” Ilìum, saremmo in un ventre, forse in quello del noto cavallo, come a dire: questa scrittura porta alla guerra e s’insinua viscerale portando al nostro interno la rivolta.⁠

Dinanzi alla guerra, Vonnegut – che a Dresda fu prigioniero – rinuncia al racconto e reclama la vita con una scrittura sovversiva e il suo «così è la vita», che si ripete 106 volte al termine di ogni aneddoto sulla morte è un amen, un «così sia» che unisce morti e vivi in un eterno presente.⁠

Così è Billy Pilgrim, il protagonista: un pellegrino (nomen omen) non un crociato che partecipa alla guerra senza prendervi parte e viaggia nel tempo. Gliel’hanno insegnato gli alieni di Tralfamador. Il prima e il dopo sono un’illusione, «(…) quando una persona muore, muore solo in apparenza. Nel passato è ancora viva» e poiché tutti i momenti sono permanenti, non muore mai.⁠

Valutazione

TRAMA

PERSONAGGI

DALOGHI

TEMA MORALE

LINGUA E STILE

FACILITÀ DI LETTURA

COINVOLGIMENTO

«II cannone mandò un rumore straordinario, come la cerniera lampo dei calzoni di Dio onnipotente».

Un libro zibaldone dove confluiscono reminiscenze di registri d’organo, esserini verdi, strumenti di tortura, altri libri, pallottole dumdum, crociate di bambini, catastrofi, tormenti. Si parte per la vita come per la guerra: ingenui, bambini. Ed è un inganno, un mattatoio.⁠

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Il tristo mietitore di Terry Pratchett

Umorismo libri fantasy: Terry Pratchett, Il tristo mietitore

Il tristo mietitore | Terry Pratchett | Salani Editore


Dire che Terry Pratchett fa morire dalle risate è tanto scontato quanto inevitabile. Il Mondo Disco sembra riservato a un’enclave di masochisti che ama ridere di sé, un luogo magico dove si consuma il vituperato crimine contro ogni istituzione moderna e le culture di massa che si sforzano di tenere in piedi, in nome di una coesione sociale, abitudini e rituali di comportamento.⁠

Insieme a Luigi Meneghello, Mark Twain e Mordecai Richler, Terry Pratchett è un autore dall’intelligenza eccezionale con uno sense of humor ancor più straordinario. Se Douglas Adams ha fatto sorridere con la sua Guida Intergalattica per autostoppisti e Roy Lewis ci è andato vicino con Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Pratchett, con un’inesauribile capacità di sovvertire il quotidiano in ogni aspetto, traspone nei personaggi del Mondo Disco, mettendole a nudo, le ragionevoli assurdità del nostro stile di vita, del senso comune, dato per scontato. Per alcuni aspetti ricorda il sociologo Harold Garfinkel, per lo stile di scrittura è, a mio avviso, tra i più abili sceneggiatori di sempre. ⁠

Valutazione

TRAMA

PERSONAGGI

DALOGHI

TEMA MORALE

LINGUA E STILE

FACILITÀ DI LETTURA

COINVOLGIMENTO

«La luce crede di viaggiare più veloce di ogni altra cosa, ma si sbaglia. Per quanto veloce viaggi, la luce scopre che l’oscurità arriva sempre prima, ed è lì che l’aspetta».

Umorismo, libri fantasy, intreccio e regia da thriller cinematografico tutto questo è Terry Pratchett. Tra i suoi libri ho scelto Reaper Man («Il Tristo Mietitore») per ragioni affettive… MORTE, si prende una pausa per capire cosa significhi vivere come un essere umano… “recitavo” questo libro a mio figlio, prima di andare a dormire e non c’è personaggio a cui si sia affezionato di più. Quanta gioia ci dà ancora.

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