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Perché leggere i libri? Gli studi scientifici che confermano i benefici della lettura

Perché leggere i libri

Introduzione

Perché leggere i libri. In un celebre incontro tenutosi all’Università di Bologna, in cui si alternavano come relatori Umberto Eco e Massimo Cacciari, il tema era più specifico, ci si chiedeva perché leggere i classici, e in estrema sintesi si sosteneva che un classico è un sopravvissuto, un libro che ha superato la prova del tempo. Secondo Italo Calvino, un classico sarebbe un testo inesauribile e in un suo intervento apparso il 28 giugno 1981 su L’Espresso, scrisse che «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire», in sostanza presenta personaggi archetipici e un contenuto che ha superato i cambiamenti culturali, le morali e le epoche storiche, mantenendo viva la sua capacità di comunicare qualcosa di importante, non solo come testimonianza relativa al periodo storico di appartenenza, ma trascendendo i vincoli temporali e portando un messaggio in qualche modo universale ed eterno. Un libro che, inoltre, ha la forza di dirci sempre qualcosa di nuovo, di farci intuire qualcosa d’altro, ogni volta che lo si legge.

Perché leggere i libri, dunque? Per trovare risposte, direi, ma subito aggiungerei: per porsi nuove domande. D’altro canto, lettura, studio e scetticismo sono prospettive antiche, pietre miliari del pensiero che hanno caratterizzato Socrate e Cartesio, Guglielmo di Occam e Karl Popper.

Alcuni dati su quanto e come si legge in Italia

Lo scetticismo è di casa considerando che solo in Italia vengono pubblicati più di 80.000 nuovi titoli ogni anno (secondo il rapporto dell’ISTAT relativo al 2020, 82.719 opere librarie, mentre il rapporto del 2021 dell’AIE, Associazione Italiana Editori, stima che nel 2021 le sole novità pubblicate siano state oltre 85 mila, con una crescita del 15,6% sull’anno precedente, portando il catalogo di titoli a disposizione di lettrici e lettori a ben 1,3 milioni di titoli).

Sono tute opere di narrativa? Naturalmente no. In questi numeri sono contemplati anche i testi scolastici, i libri di ricette, i libri illustrati, le guide turistiche e ogni produzione editoriale che finisca su uno scaffale o in un’edicola digitale, perciò già da questa diversificazione s’intravede che un libro – in ogni suo formato, dalla copertina rigida all’audiolibro – è in sostanza un supporto per contenuti. Eppure – seguendo lo spunto del mai dimenticato Marshall McLuhan, «il mezzo è il messaggio», o, detto altrimenti, il modo e la forma con cui si accede a un contenuto, ne condizionano la ricezione. Quindi “leggere” su un libro “cartaceo” è diverso rispetto ad “ascoltare” una registrazione. Non è migliore o peggiore, semplicemente diverso. Leggere su carta – al di là dei nostalgici del fruscio e delle mende d’usura e dell’odore muffo e delle pagine ingiallite – genera alcune dinamiche, comportamenti e attiva funzioni cerebrali diverse: mi serve un luogo più o meno silenzioso, più o meno illuminato, ho un oggetto in mano, ho la libertà di immaginare aspetto e voce dei personaggi, decido il tempo, la durata, la frequenza con cui entro in contatto con il testo, anche le parole e la storia sono, in un certo senso, una mia libertà, in quanto l’intimità con il testo mi porta a riflettere, a confrontarmi con i personaggi, a slanciarmi in avanti per prevedere gli esiti della narrazione. Con un ebook non cambia molto, ha alcune prerogative interessanti per la possibilità di evidenziare, annotare e gli ebook reader possono archiviare moltissimi libri in un dispositivo che occupa meno spazio di un libro di 400 pagine. Però, per i nostalgici di cui sopra, una matita è sempre un’ottima compagna.

Ad ogni modo, mentre scrivo, siamo a fine marzo del 2023, leggo sul sito dell’AIE che, dal gennaio di quest’anno, sono stati venduti 16,3 milioni di copie. Le statistiche dicono anche che i lettori forti leggono di più rispetto a un anno fa e che sono per lo più donne dai 35 ai 54 anni.

I libri che gli italiani hanno acquistato di più nel 2022 secondo l’AIE sono stati di saggistica nella metà dei casi (Manualistica 17%, Saggistica generale 17%, Saggistica professionale 15%) il 19% sono stati libri di Narrativa straniera, il 13% di Narrativa italiana, il 12% libri per bambini e ragazzi e nel 7% dei casi si è trattato di fumetti.

Se poi andiamo a vedere i generi nel dettaglio, a farla da padroni sono

  • Romanzi d’amore, con quasi il 20% dei libri venduti; 1,4 milioni di copie di Romanzi d’amore stranieri,  0,4 milioni di Romanzi d’amore italiani e 0,1 milioni di romanzi Chick lit – che è un genere, mi si passi la licenza, tra il rosa e il post-femminista, spesso umoristico che annovera tra i libri di maggior successo Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding o I Love Shopping di Sophie Kinsella.
  • Guide turistiche (0,9 milioni di copie)
  • Fumetti per bambini 10-13 anni (0,4 milioni di copie)
  • Quiz per il tempo libero (0,1 milioni di copie)

Se si andasse a vedere altri generi si scoprirebbe che, a parte i romanzi thriller, d’avventura (chi non conosce Ken Follet, John Grisham, Dan Brown, Tom Clancy, Clive Cussler, James Patterson e Wilburn Smith), e il giallo, anche i libri fantasy che vendono di più sono storie d’amore ambientate in mondi fantastici, destinate ad un pubblico di adolescenti per lo più femminile.

Da questi primi dati, emerge quindi l’ampiezza del problema e anche l’inadeguatezza di una domanda così generica quale perché leggere i libri?

Perché è importante leggere e quali sono i benefici della lettura?

Dunque perché leggere i libri? Fa bene leggere libri?

Dipende da come si legge, per quale scopo e, naturalmente, dipende da cosa si legge. Limitandoci a una suddivisione tra libri di saggistica e libri che appartengono a uno dei molti generi narrativi (gialli, romantici, thriller, storici, chick lit, ecc.), potremmo scioccamente stilare una tassonomia dei motivi, che potrebbero andare dall’apprendimento al desiderio di comprensione, dalla curiosità fino all’intrattenimento, dal desiderio di provare emozioni all’evasione.

È pleonastico dire che ogni lettrice e lettore ha le sue necessità, un suo percorso di maturazione, i suoi gusti, una personale relazione con il testo e la parola. Si avventura in una ricerca peculiare di combinazioni di elementi – a volte inconsapevole – nutre le proprie preferenze e antipatie per certi personaggi e certi stili e, magari, a volte, si arrocca in cliché e generi che ritiene rassicuranti o si azzarda ad esplorare il nuovo; forse ama la fatica o forse preferisce rilassarsi, studia i contenuti, il testo e persino il contesto oppure s’immerge nella storia per provare un brivido.

La lettura sembrerebbe dunque avere un paio di caratteristiche niente male: è un viaggio, ed è un viaggio che il viaggiatore crea, in cui crea un’identità, e in cui, al tempo stesso, può sempre essere colto di sorpresa e persino travolto. È un modo per fare esperienza del mondo in una situazione in cui le conseguenze possono essere meglio gestite (apparentemente).

Da un’inchiesta fatta tra amici è emerso che sulla scelta di un libro incidono fattori diversi. Semplificando un po’ tra libri di saggistica e libri di narrativa il quadro è il seguente.

Libri di saggistica: sui testi di saggistica incide molto l’interesse personale, il percorso di studi o professionale, e a volte delle crisi esistenziali (si va dalla geopolitica alla spiritualità, dalla storia economica alle neuroscienze, dalle lingue ai linguaggi informatici, ecc.). In quest’ambito, più la lettrice e il lettore hanno un’abitudine alla lettura, meno saranno influenzati dai libri reclamizzati in trasmissioni televisive. È verosimile che le autobiografie del politico di turno siano lette soprattutto da persone che leggono pochi libri all’anno. Lettrici e lettori forti, invece, basano le loro scelte sui personali interessi e non solo sui temi in agenda o il personaggio del momento.

Libri di narrativa: per quanto riguarda la narrativa, a guidare le scelte sono la notorietà dell’autrice o dell’autore, il genere, la copertina, i consigli e le recensioni, il risvolto di copertina e l’emulazione (quando un titolo diventa un fenomeno di massa, poi, c’è chi deve leggerne almeno il riassunto per non sentirsi escluso). In pratica a dettare cosa sia opportuno leggere o meno è il marketing editoriale.

Da qualunque lato la si guardi, sembra che i libri siano un modo per colmare un bisogno, uno strumento per acquisire conoscenze, rigenerarsi e pensare allo sviluppo personale. In un’epoca in cui la tecnologia domina il nostro modo di vivere e pensare, la lettura di un libro può rappresentare una vera e propria fuga dalla realtà e un’opportunità per imparare, riflettere e crescere.

La lettura è una delle attività più importanti che si possono svolgere nella vita, tanto meglio se inizia in tenera età. Non solo migliora il vocabolario e la capacità di concentrazione, ma ha anche numerosi benefici per la salute mentale, come la riduzione dello stress e il miglioramento della memoria. In questo articolo, guarderemo da vicino i benefici della lettura e ci azzarderemo a dare qualche consiglio su quali libri leggere almeno una volta nella vita.

Perché leggere i libri secondo il DORS

Secondo il Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (fonte: DORS)

«La lettura è un’attività potenzialmente molto ricca di benefìci, a breve e a lungo termine, per la salute psicologica e la salute in generale. Leggere fa bene. Migliora le competenze linguistiche, logiche e di comprensione del testo. Aumenta la conoscenza del mondo ma anche la conoscenza di sé e degli altri, mantiene attive le funzioni cognitive di memoria, attenzione e concentrazione, ragionamento e capacità critica. I libri insegnano a comprendere il mondo, ad approfondire, a riflettere, a pensare. Propongono la calma e la temperanza. Le storie permettono di accedere alla sfera dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti e in questo modo aumentano l’alfabetizzazione emotiva. Il vocabolario emotivo diventa più ampio e ciò migliora la definizione, l’espressione e la comprensione delle emozioni proprie e altrui. (…) Inoltre, la pagina sollecita la mente a immaginare, illustrare protagonisti, luoghi, vicende, storie attivando una creatività personale. A differenza delle fiction della televisione e del cinema, i libri lasciano ai lettori la libertà di costruire le proprie immagini, con gradualità e con i propri tempi. (…) Per questo motivo la lettura riduce le tensioni e lo stress».

Secondo uno studio sull’impatto della lettura ricreativa o a scopo di sviluppo personale (empowerment)* che ha indagato gli outcome (gli esiti) della lettura di testi a scopo ricreativo o per migliorarsi, sono emersi diversi outcome, suddivisi in tre aree (*per lettura ricreativa si intende una lettura non a scopo di apprendimento; per lettura di sviluppo personale (empowerment) si intende una lettura indirizzata alla crescita personale e alla conoscenza di sé, ad esempio libri di auto-aiuto o manuali pratici):

Outcome personali:

  • Intelligenza emotiva
  • Rilassamento
  • Conoscenza di sé e identità personale
  • Creatività e immaginazione
  • Piacere e divertimento
  • Evasione
  • Attenzione e concentrazione
  • Riduzione dei sintomi della demenza e ritardo dell’insorgenza
  • Riduzione della sintomatologia depressiva

Outcome relazionali:

  • Espressione del Sé
  • Abilità comunicative
  • Empatia
  • Capacità genitoriali e comunicazione genitori e figli

Outcome socio-culturali

  • Capitale culturale e sociale
  • Motivazione ad apprendere
  • Conoscenza dei servizi
  • Conoscenza di altre cutura
  • Migliori risultati scolastici compresa aritmetica e matematica

Manuel Righele Documento PDF da scaricare

Scarica lo studio The impact of reading for pleasure and empowerment di The Reading Agency e BOP Consulting

13 Ragioni sul perché leggere i libri: i suggerimenti dell’Intelligenza Artificiale

Continuiamo la nostra indagine volta a stabilire perché leggere i libri. Poiché si tratta di una domanda che a mio viso introduce a una certa complessità, ho fatto quello che tutti recentemente sembrano prediligere: ho interrogato ChatGPT, l’algoritmo di Intelligenza Artificiale di OpenAi.

Le ho fatto questa richiesta: «Poniamo che io ti chieda perché è importante leggere e ti chiedessi anche di distinguere tra la lettura di libri di saggistica e libri di narrativa. Perché è importante leggere la saggistica? E perché è importante leggere la narrativa? Le ragioni generali (come miglioramento della memoria, rinforzo della concentrazione e della creatività, l’acquisizione del lessico, le conoscenza di argomenti e di culture diverse, nonché l’apertura mentale) le do per scontate. Dimmi secondo te perché è importante leggere la narrativa». ChatGPT ha rimuginato un bel po’, infine, come un oracolo ha vaticinato il suo responso.

Risposta di ChatGPT sul perché leggere i libri

La lettura della narrativa è importante per molte ragioni, alcune delle quali possono essere:

(1) Ampliamento della comprensione emotiva: la narrativa offre una finestra sulle emozioni umane e su come le persone le affrontano. La lettura di romanzi, racconti e poesie può aiutare il lettore a comprendere e sviluppare la propria empatia, la propria sensibilità e ad aumentare la propria capacità di comprendere le emozioni degli altri.

(2) Espansione della creatività: la narrativa offre una vasta gamma di stili di scrittura, linguaggi e prospettive che possono ispirare la creatività del lettore e sviluppare la sua immaginazione. Leggere la narrativa può aiutare a sviluppare il proprio stile di scrittura, arricchendo il proprio vocabolario e la propria padronanza della lingua.

(3) Apprendimento di nuove prospettive: la narrativa offre la possibilità di esplorare nuovi mondi, culture, periodi storici e sfumature di significato. La lettura di romanzi, racconti e poesie può aiutare il lettore a sviluppare la propria comprensione del mondo che lo circonda e ad acquisire una visione più ampia delle cose.

(4) Stimolazione della riflessione: la narrativa può aiutare il lettore a sviluppare il proprio pensiero critico e ad analizzare le situazioni dalla prospettiva dei personaggi. In questo modo, la lettura può aiutare il lettore a sviluppare la propria capacità di problem solving e di analisi dei problemi.

Inoltre, la lettura di libri di saggistica può offrire molti benefici, tra cui:

(1) Acquisizione di conoscenza: la lettura di libri di saggistica può aiutare il lettore ad acquisire nuove conoscenze e informazioni su una vasta gamma di argomenti, dallo sviluppo personale alla scienza e alla tecnologia.

(2) Approfondimento degli argomenti: la saggistica può aiutare il lettore a comprendere meglio determinati argomenti e a sviluppare una comprensione più approfondita dei problemi che li riguardano.

(3) Approfondimento della riflessione: la saggistica può aiutare il lettore a riflettere su determinati argomenti e a sviluppare il proprio pensiero critico. In questo modo, la lettura di libri di saggistica può aiutare il lettore a diventare più consapevole e a prendere decisioni più informate.

In sintesi, sia la narrativa che la saggistica possono offrire molti benefici, tra cui l’ampliamento della comprensione emotiva, l’espansione della creatività, l’apprendimento di nuove prospettive e la stimolazione della riflessione. La scelta tra i due generi dipende dai gusti personali e dagli obiettivi di lettura del lettore.

Cercando dunque di riepilogare i benefici della lettura, con lo scopo di rispondere alla domanda perché leggere i libri, potremmo porre alla base i seguenti motivi:

  1. Conoscere meglio se stessi e il mondo
  2. Migliorare il lessico e la conoscenza della lingua (sintassi, grammatica, ecc.). Migliorare la qualità della propria scrittura (varietà, stili, dialoghi, generi, ecc.) e dei discorsi in pubblico
  3. Sviluppare la capacità di concentrazione
  4. Aumentare la capacità di visualizzazione e immaginazione
  5. Ridurre lo stress (trovare conforto, evadere, sognare, ridere, sperare)
  6. Migliorare la memoria
  7. Allenare il ragionamento logico deduttivo e induttivo
  8. Stimolare e potenziare la creatività
  9. Migliorare la capacità di empatia e comprensione degli altri
  10. Migliorare il senso critico e il cambiamento di prospettiva
  11. Migliorare la capacità di problem solving
  12. Sviluppare l’intelligenza emotiva
  13. Apprendere molti ambiti e discipline diverse

Leggere per ridurre stress, depressione e ansia. Uno studio dell’Università del Sussex (UK)

Nonostante la rassicurante risposta di ChatGPT, nonostante le molte pagine di blog e riviste a suffragare questi effetti positivi della lettura, è sempre utile trovare un fondamento scientifico alle teorie. Secondo uno studio condotto dall’Università del Sussex (UK), leggere un libro o un giornale è il modo migliore per combattere ansia e stress, un rimedio che funziona meglio e più velocemente di ascoltare musica, andare a fare una passeggiata o sedersi per sorseggiare con calma una tazza di te. Leggere in silenzio per soli sei minuti abbassa i livelli di stress del 68%, superando in questo altre attività, come passeggiare (42%), sorseggiare un tè (54%) o ascoltare musica (61%).

Evidenze scientifiche sul perché leggere i libri di narrativa fa bene: migliora l’intelligenza emotiva, aumenta le competenze sociali e rafforza il cuore

Più si legge, più il cervello si abituerà a riflettere sulle cose in modo rapido ed efficiente. Ricorderà meglio contenuti e forme del discorso. È stato dimostrato che la lettura crea nuovi percorsi neurali che possono aiutare a collegare in nuovi modi informazioni differenti e ad aumentare le vie di accesso ai ricordi. Più spesso utilizziamo questi percorsi, più diventano forti e più facili da riutilizzare in seguito.

La lettura è un’attività che stimola la mente, e può essere utile per rafforzare le capacità creative. La letteratura, da canto suo, consente di ricordare e sperimentare molti tipi diversi di storie, situazioni e sentimenti, così come i vari modi in cui essi possono essere descritti dalla gente che scrive libri. Questo potrebbe suggerire nuove idee da portare nella propria vita quotidiana o nel lavoro.

La lettura può aiutarti a capire meglio gli altri, ad essere più empatico nei loro confronti e ad avere una visione più ampia del mondo. Ci sono anche prove scientifiche che dimostrano questo beneficio: secondo uno studio del 2018, le persone che leggono libri hanno una maggiore consapevolezza sociale rispetto agli altri; nel 2016, un’altra ricerca ha mostrato che leggere romanzi rende più intelligenti; infine, nel 2019 è stato scoperto che leggere fa bene al cuore.

  • Lo studio del 2018 sulla Teoria della Mente è una ricerca condotta da David Comer Kidd e Emanuele Castano e pubblicata sulla rivista scientifica “Science” nel 2018. Lo studio si intitola può essere trovato al seguente link: Reading Literary Fiction Improves Theory of Mind
  • La ricerca del 2016 sull’aumento dell’intelligenza, è lo studio a cui abbiamo fatto riferimento prima, condotto da David Lewis e pubblicato sul sito “The Reading Agency”. Lo studio si intitola “The Impact of Reading for Pleasure and Empowerment” e può essere scaricato anche cliccando qui.
  • La scoperta del 2019 riguardo ai benefici della lettura per la salute del cuore, è uno studio condotto da Avni Bavishi, Martin Slade e Becca R. Levy e pubblicato sulla rivista “Social Science & Medicine”. Lo studio si intitola A Chapter a Day: Association of Book Reading With Longevity.
Manuel Righele Documento PDF da scaricare

Scarica lo studio Exploring the link between reading and empaty di Raymond A. Mar, Keith Oatley e Jordan B. Peterson

Perché leggere i libri. Altri studi che confermano ottime ragioni per leggere narrativa.

Se le ricerche scientifiche testé descritte non fossero una risposta convincente sul perché leggere i libri, uno studio del 2013 dell’Università Emory ha dimostrato che la lettura di un romanzo può migliorare la connettività neurale del cervello e aumentare l’empatia. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale e hanno mostrato un aumento dell’attività cerebrale nelle aree associate all’immaginazione e all’empatia. Vi sono evidenze scientifiche, inoltre, sul fatto che la lettura in giovane età migliori la costruzione dell’identità personale, renda più consapevoli e capaci di analizzare il proprio percorso.

  • Lo studio sulla consapevolezza sociale è di Mar, R.A., Oatley, K., Hirsh, J., dela Paz, J., & Peterson, J.B. (2006). Bookworms versus nerds: Exposure to fiction versus non-fiction, divergent associations with social ability, and the simulation of fictional social worlds. Journal of Research in Personality, 40(5), 694-712. Disponibile sul Journal of Research in Personality.
  • Vi è poi lo studio di Vivian Howard, dell’University of Dalhouise, The Importance of Pleasure Reading: Self-identification, self-construction and self-awareness
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Scarica lo studio The Importance of Pleasure Reading: Self-identification, self-construction and self-awareness di Vivian Howard

Leggere per esprimersi

Leggere un buon libro è una delle cose più importanti che si possono fare non solo per ampliare il proprio lessico, ma anche per affinare la qualità della propria prosa, sia che si tratti di una relazione, sia che si tratti di una lettera o di una sferzante invettiva, è utile padroneggiare frasi idiomatiche, proverbi, forestierismi e bon mot, tecnicismi o modi di dire che sono entrati nel linguaggio comune. Aprendo I Buddenbrook di Thomas Mann, ad esempio, si potrà apprendere che i pince-nez sono occhiali privi di montatura e che una redingote è un cappotto da uomo abbastanza aderente che scende fino alle ginocchia con spacco singolo. Quando si parla di “esprimersi”, nondimeno, ci si riferisce alla capacità di attingere a saperi e a sfere del sentire intimo che, proprio grazie alla lettura, possono essere più facilmente accessibili. Leggere un libro è, infatti, uno dei modi migliori per imparare a conoscere meglio se stessi e gli altri, trovare alternative alla propria attuale condizione esistenziale.

Perché leggerei libri: altri benefici. Prendere decisioni importanti e far parte di una comunità di lettrici e lettori

Se leggere migliora le qualità cognitive, il pensiero logico-razionale, la memoria e la gestione dello stress, la consapevolezza di sé e di cosa si vuole, nonché la capacità di problem solving, è conseguenza naturale che la lettura sia uno strumento che permette di prendere decisioni in maniera più consapevole, non solo per i giovani ma anche per gli adulti. La lettura può aiutare a comprendere e valutare meglio le situazioni, può offrirci un inventario di casi (qualcuno parlerebbe di case history). Dalla lettura apprendiamo informazioni sugli argomenti più disparati che non vengono proposti – o sono proposti in modo poco approfondito – dai media o non sono trattati dalla scuola (ad esempio l’importanza dell’alimentazione sana, la difficoltà a metabolizzare l’istamina, l’educazione finanziaria, i benefici del calisthenics fitness, ecc.). Infine, come conseguenza ulteriore della migliorata competenza sociale, leggere aiuta a sentirsi parte di una comunità che condivide un percorso di apprendimento e scoperta.

Conclusioni

In conclusione, leggere è un’attività che può portare a molteplici benefici per la nostra vita, per la nostra mente e la nostra salute. La lettura ci fa conoscere più profondamente noi stessi e gli altri (talvolta persino meglio di quanto non sia possibile nella frenesia della vita reale), stimola la creatività e migliora la comunicazione, mantiene giovane il cervello, ne potenzia le facoltà, ha benefici sul cuore e sulle condizioni di benessere psicofisico. Questo perché leggendo si impara a concentrarsi su un tema specifico senza distrazioni esterne di nessun tipo, in silenzio, con tranquillità. Inoltre, leggere ci fa ridere e divertirci; può persino ridurre lo stress e l’ansia.

Si tratterà certamente di preferenze e inclinazioni personali, ma particolarmente indicate, a mio avviso, sono le opere che appartengono alla letteratura umoristica. Commedie, romanzi satirici e umoristici, hanno il pregio di interrogarci sull’apparente, facendoci divertire. Ecco dunque il mio consiglio, cominciate da uno di questi 100 libri divertenti, oppure potreste azzardare scegliendo un’opera tra i libri fantasy per adulti (la mia).

Naturalmente, se non ne siete convinti, se le risposte al quesito perché leggere i libri, vi hanno deluso, vi lascio al provocatorio titolo di Renato Nisticò, scaricatelo e leggete il suo articolo. Ah, si intitola Perché leggere, se leggere fa male?