Infinite Jest di David Foster Wallace
Infinite Jest rimane un abbagliante raggio di luce e un tentacolare saggio filosofico su quanto i modelli culturali possano essere una collettiva esperienza lisergica.
Infinite Jest rimane un abbagliante raggio di luce e un tentacolare saggio filosofico su quanto i modelli culturali possano essere una collettiva esperienza lisergica.
Con «Le correzioni» Jonathan Franzen ha vinto il National Book Award e il James Tait Black Memorial Prize. In una più sobria rivolta – lontana dal “realismo isterico” e dal riciclo del postmodernismo – ci regala una storia intensa, non moralista, più vicina alle imperdonabili debolezze umane, in una società inconsapevole e frenetica, un’esplosione di cosciente ispirazione.
Malamud inizia dalla fine: dalla fine di un libro che lo scrittore Harry Lesser è incapace di finire, come se fosse «una forma di ripulsa scatologica». Inizia con una scrittura priva di prospettiva, è immaginazione di immaginazione, come una creazione ricorsiva di Escher, due mani che vicendevolmente si vergano.